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La Provincia
FROSINONE
19.10.2005
pagina 16
Dario Ceci, presidente del Consorzio Parsifal, lancia il grido d′allarme
La politica ascolti il sociale
Necessaria una sinergia tra Enti e cooperative

′Le cooperative sociali sono nella comunità ed all’interno di essa svolgono un ruolo di sostegno fondamentale nei confronti di chi è più debole. In questo modo esse rendono alla comunità stessa un servizio che ha riverberi positivi immediati e diretti’.
Con queste parole esordisce Dario Ceci, presidente del Consorzio Parsifal, una delle realtà più importanti nell’ambito del terzo settore in Ciociaria ed in tutto il basso Lazio, per chiarire in maniera forte il ruolo svolto dalle cooperative sociali in provincia. E  sul rapporto, ancora non del tutto sincronico e coordinato, tra cooperazione e politica Ceci insiste:
‘I nostri politici non hanno ben chiaro quello che può essere il ruolo di una cooperazione sociale moderna e capace di incidere in maniera concreta sul nostro territorio. Troppo spesso gli assessori ai servizi sociali si sentano relegati al ruolo di fratelli minori dei propri colleghi di amministrazione. Non si comprende che, come dicevo, le spese in questo settore sono equiparabili alle spese per le infrastrutture perchè producono un miglioramento tangibile del tessuto sociale.
Quello che poi Ceci rivendica, al Consorzio Parsifal in particolare, è un ruolo nuovo, non semplicemente assistenzialistico ma anche:
‘capace di produrre occupazione e ricchezza. Le coop sociali, infatti, sono soprattutto delle imprese e come tali agiscono ed interagiscono sul mercato. Le distingue, però, l’obiettivo che non è unicamente quello di accumulare del profitto ma anche di avere un’attezione particolare nei confronti dell’oggetto del loro servizio e cioè le fasce più deboli della società’.
Nel contempo si rivela centrale la necessità di avere regole ed interlocutori che siano chiari nei loro intenti e nelle loro volontà:
‘Troppo spesso assistiamo a situazioni disdicevoli come pesanti ritardi nei pagamenti da parte delle amministrazioni comunali. Ciò mette seriamente in difficoltà le nostre strutture che hanno centinaia di associati e tutto un indotto sociale che dipende da loro. C’è bisogno di scombrare il campo da molte ipocrisie: noi operiamo in provincia, e non solo, da ormai 15-20 anni ed abbiamo sviluppato una professionalità di prim’ordine. I risultati del nostro lavoro sono sotto gli occhi di tutti ma questi non vengono ancora valutati nel giusto modo. Le leggi che normano il settore si stanno adeguando a questa mutata realtà, vedi possibilità di affido diretto dei servizi entro alcuni tetti di spesa, ma gli amministratori ancora non mi sembrano al passo coi tempi’.
L’analisi critica di Ceci, però, non si limita al solo mondo politico ma investe lo stesso comparto della cooperazione, a suo dire:
‘eccessivamente conflittuale e rissoso al suo interno. Ci si azzanna uno contro l’altro senza perseguire un obiettivo comune. Ancora siamo legati all’ottica che c’è bisogno di ‘compari politici’ che possano spianarci la strada. Questa mentalità è una delle cause principali delle difficoltà nel nostro settore che non riesce a produrre programmazione di lungo periodo e di largo respiro perchè pensiamo sempre al nostro piccolo orticello e a danneggiare quello del vicino.
In questo senso si spiega la nascita del Consorzio Parsifal:
‘abbiamo sentito la necessità di creare una struttura più grande che permettesse ad alcune coop delle provincie di Frosinone e Latina di lavorare in maniera sinergica per non lasciare il mercato del Lazio meridionale alla mercè delle coop capitoline. Io vedo nell’esperienza del Consorzio un’evoluzione necessaria allo sviluppo della nostra attività ed una ventata di aria nuova anche per quanto riguarda la maturazione stessa del terzo settore’.
La strada è tracciata ma è ancora molto lunga:
‘Bisogna lottare contro alcuni modi di fare e di pensare che sono duri a morire. Bisogna chiarire con più nettezza il nostro ruolo: noi facciamo impresa e non volontariato il cui ruolo è alto e nobile ma non può essere usato per svolgere compiti ai quali non è demandato. Non si deve ricorrere a palliativi normativi  che danno l’illusione, nel breve periodo, di ottenere risparmio e di creare occupazione e che invece alla lunga si rivelano solo agenti inquinanti del mercato perchè stravolgono le regole della competizione. Si deve, infine, smettere di ricorrere all’alibi dei fondi insufficenti destinati al sociale: occore pianificazione di lungo periodo e concertazione tra tutti gli attori protagonisti del comparto.
La nascita del Consorzio Parsifal non è, però, l’ultimo atto di una evoluzione ma un passaggio verso qualcosa di ancora più grande:
‘stiamo lavorando per creare una struttura di coordinamento a livello regionale, nel quale noi porteremo le istanze della nostra provincia. Sarà una specie di ‘consorzio di consorzi’ , qualcosa che possa dialogare con la politica con voce e forza molto maggiore di quanto noi possiamo fare oggigiorno. E’ un idea ed un progetto non prossimo e di non facile realizzazione ma pensiamo sia un passo necessario e un obiettivo strategico da perseguire.

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