25 anni sono passati da quel 27 maggio 1991 quando un′apposita normativa - la Legge 176/1991 - impresse nero su bianco l′importanza culturale del minore quale essere autonomo e detentore di diritti inalienabili, ratificando la Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Convention on the Rights of the Child - CRC). 25 anni che però non sono stati sufficienti all′Italia per completare la strada verso un godimento effettivo di quelle fondamentali libertà.
Cosa è stato fatto in questi anni?
Da un punto di vista legislativo, sono stati emanati diversi provvedimenti per l′ampliamento delle libertà del bambino, anche straniero, e la condanna assoluta di pratiche che ne minano l′infanzia:
- Legge 66/1996 "Norme contro la violenza sessuale";
- Legge 269/1998 "Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori, quali nuove forme di riduzione in schiavitù";
- il Testo unico sull’immigrazione (D.lgs. 25 luglio 286/1998 convertito in Legge 40/1998) che afferma il principio di inespellibilità dei minori stranieri e il loro diritto al permesso di soggiorno fino alla maggiore età;
- Legge 149/2001 che afferma il diritto prioritario di ogni bambino a crescere nella propria famiglia, ed ha previsto il superamento del ricovero in istituto entro il 31 dicembre 2006 mediante affidamento a una famiglia e, ove ciò non fosse possibile, mediante il collocamento in comunità di tipo familiare;
- Legge 38/2006 contro lo sfruttamento sessuale dei bambini;
- Legge 54/2006 sull’affidamento condiviso;
- Legge 40/2001 e poi la Legge 62/2011 volte a tutelare il rapporto tra figli minori e detenute madri;
- Legge 219/2012 e D.lgs 154/2013 sulla riforma della filiazione che hanno in linea generale parificato la situazione dei figli nati fuori dal matrimonio ai figli nati all’interno del matrimonio;
- Legge 173/2015 sulla continuità affettiva, che tutela la relazione con la famiglia affidataria una volta cessato l’affidamento.
Il nostro paese, inoltre, ha fatto proprie importanti convenzioni internazionali a tutela delle persone di minore età - dalla Convenzione di Strasburgo sull’esercizio dei diritti dei minori (ratificata con Legge 77/2003) alla Convenzione Aja sulla responsabilità genitoriale e la protezione dei minori (ratificata con Legge 101/2015) - oltre che tutti e tre i Protocolli Opzionali alla CRC.
La ratifica della Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza è stato anche il primo passo verso una governance delle Politiche per l′Infanzia e l′adolescenza grazie all′approvazione di determinanti leggi di settore:
- la Legge 285/1997 "Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza" istituisce il Fondo nazionale per l’infanzia e l’adolescenza;
- la Legge 451/1997 istituisce la Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, l’Osservatorio Nazionale per l’infanzia, avente il compito di predisporre un Piano d’azione nazionale di interventi a favore dell’infanzia e dell’adolescenza, nonché il Centro Nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza;
- dall′a.s. 2007/2008 è stato raggiunto l’innalzamento dell’età dell’obbligo scolastico a 16 anni;
- dal 2011 esiste a livello nazionale un’Autorità Garante per i diritti dell’infanzia e un Garante regionale.
Alla luce di questi passi compiuti, il Gruppo CRC - un network di associazioni italiane, tra cui ALI per giocare, che monitora l′attuazione della CRC e delle Osservazioni del Comitato ONU in Italia - sta per presentare il 9° Rapporto CRC tra aspettative disattese, progetti in discussione e principi rimasti enunciati solo su carta: dalla sperimentazione del Fondo dedicato al contrasto della povertà educativa minorile all′adozione del IV Piano Nazionale Infanzia, passando per l′approvazione della riforma della cittadinanza per i minori di origine straniera. Intanto, nonostante alcuni interventi legislativi, uno dei principi base della CRC - l’ascolto e la partecipazione dei minori nelle decisioni che li riguardano - stenta a trovare un′applicazione concreta.
Il percorso affinché il bambino viva pienamente la sua infanzia è impervio e irto di difficoltà, ma si auspica che l′anniversario diventi l′occasione per ridefinire gli obiettivi da raggiungere, un passo per volta.