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Gioco d′azzardo - Zappolini: un passo importante l′introduzione nei LEA


"L′inserimento del gioco d′azzardo patologico nei Livelli essenziali di assistenza è un passo importante nel contrasto alla dipendenza da gioco d′azzardo". Così don Armando Zappolini, portavoce di Mettiamoci in gioco, la Campagna nazionale contro i rischi del gioco d′azzardo, si è espresso dopo che lo scorso 7 settembre la Conferenza Stato Regioni ha dato il via libera definitivo all′istituzione dei nuovi LEA: dopo il passaggio in Parlamento e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il ministro Lorenzin prevede che saranno operativi e disponibili per i cittadini "entro l′anno".

Con l′introduzione nei nuovi LEA, ovvero l′insieme di attività, servizi e prestazioni che il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) deve obbligatoriamente garantire a tutti i cittadini, alla ludopatia - il termine medico che indica la dipendenza patologica dal gioco d′azzardo - vengono destinati 800 milioni di euro provenienti dalla Legge di Stabilità dello scorso anno. "Si tratta di un successo che premia le tante organizzazioni della società civile e i tantissimi cittadini impegnati sul fronte azzardo, che da tempo chiedevano che il sistema sanitario pubblico si facesse carico delle persone che cadono in una situazione di dipendenza a causa della diffusione incontrollata di tale fenomeno".

Ma non basta. Per poter proseguire il cammino della lotta al gioco d′azzardo, infatti, secondo il portavoce della Campagna don Armando Zappolini, questo atto di concretezza dovrebbe rientrare in un complesso di misure che congiuntamente possano intaccare davvero il business dell′azzardo a partire da
un primo forte cambiamento di rotta: un provvedimento di divieto assoluto della pubblicità che lo promuove, provvedimento già caldeggiato da due proproste di legge di "Mettiamoci in gioco" che giacciono incompiute in Parlamento da oltre un anno.

Recentemente il Governo, nella persona del presidente del Consiglio Matteo Renzi, ha comunicato l′intenzione di togliere le slot dai bar e dagli esercizi commerciali, senza tenere in considerazione la pericolosità delle videolottery (vlt), più aggressive e deleterie rispetto alla ludopatia. Su questo la Campagna "Mettiamoci in gioco" ritiene, innanzitutto, che i nuovi software cui stanno lavorando i concessionari di gioco d’azzardo debbano essere elaborati in modo tale da ridurre al massimo il rischio di dipendenza - per esempio mettendo limiti alle puntate massime, imponendo momenti di pausa durante il gioco -, combattere il riciclaggio di denaro e impedire il gioco ai minori. "Chiediamo al governo di poter essere consultati su questo aspetto cruciale".
Neanche la tendenza a circoscrivere l′azzardo in gaming hall dedicate è da sottovalutare, così come il gioco d′azzardo online. "Anche in questo caso, - conclude don Armando Zappolini - sono necessarie regole stringenti affinché il giocatore non finisca intrappolato in luoghi che tendano esclusivamente a fargli consumare più gioco e soldi possibili".

Alla campagna "Mettiamoci in gioco" aderisce, accanto alle diverse associazioni e organismi, l′associazione ALI per Giocare.

Fonti: Comunicato, Mettiamociingioco.org, Vita.it

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