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| Torna all'elencoParalimpiadi - A Rio 2016 vince la potenza dello sport

"Le vostre eccezionali imprese hanno posto l′attenzione del mondo sulle vostre sensazionali abilità: la gente era quasi in soggezione davanti a ciò che avreste potuto fare e ha dimenticato ciò che credeva non si potesse fare. Avete dimostrato al mondo che con un atteggiamento positivo il corpo umano, ma soprattutto il cuore umano e la mente non conoscono limiti e che ogni cosa è assolutamente possibile. Avete sfidato le previsioni, avete riscritto il libro dei record e avete trasformato quella che poteva essere pietà in orgoglio. Ora siete degli eroi, dei modelli di comportamento per una nuova generazione di appassionati allo sport in tutto il mondo". Il presidente del Comitato Internazionale Paralimpico Philip Craven ha salutato così la conclusione dei Giochi Paralimpici di Rio 2016, le olimpiadi degli atleti con disabilità fisiche che hanno avuto luogo dal 7 al 18 settembre a Rio de Janeiro per la quindicesima edizione. Dopo 44 anni, ovvero dall′edizione di Heidelberg 1972, l′Italia conquista la nona posizione nel medagliere dei primi 10 paesi campioni grazie alle 39 medaglie vinte dagli atleti azzurri: una vittoria importante, non solo perché si inserisce nel contesto di una manifestazione sportiva che per eccellenza fa delle disabilità limitanti il punto di partenza della sfida contro se stessi, ma soprattutto perché è cambiato qualcosa nel modo di concepire, narrare e comunicare la portata di questo evento.
23 discipline paralimpiche, 4300 atleti provenienti da 176 Paesi del mondo, oltre 2 milioni di biglietti venduti, oltre 200 record mondiali battuti in 11 giorni di gare. L′Italia arriva a collezionare 10 medaglie d′oro, 14 medaglie d′argento e 15 medaglie di bronzo ottenute in 7 discipline sportive: più del doppio di quelle vinte a Pechino nel 2008.
Paralimpiadi: i campioni
Nel ciclismo, che da solo ha fatto guadagnare all′Italia 12 medaglie, si sono distinti diversi atleti nella disciplina dell′handbike, un particolare tipo di bicicletta il cui movimento avviene attraverso le braccia: Paolo Cecchetto (oro nell′handbike H3); la squadra composta da Vittorio Podestà (due ori nel cronometro individuale e nella staffetta, il "team relay" - nella foto sopra), Luca Mazzone (due ori nella categoria handbike H2 individuale e nel team relay; un argento nella categoria H2) e Alex Zanardi (un argento nella road race H5, oro nel team relay e nella cronometro individuale H5); Giancarlo Masini (bronzo nella categoria C1); Francesca Porcellato (doppio bronzo); il 22enne Fabio Anobile (bronzo nella corsa in linea categoria C1-2-3); Andrea Tarlao (bronzo nella gara C4-5).

Già campionessa sui 100 metri piani ai giochi di Londra 2012, Martina Caironi ha confermato la sua bravura nell′atletica, vincendo l′oro seguita in terza posizione da Monica Contrafatto, la cui passione per lo sport ha iniziato ad affiorare 4 anni fa quando dal letto d′ospedale - dopo l′attentato in Afghanistan che le costò la gamba destra - vide in tv la proclamazione della Caironi. L′atleta pluricampionessa ha guadagnato anche un argento nella specialità del salto in lungo. A 50 anni suonati, alla settima paralimpiade della sua carriera versatile (dalla corsa in diverse distanze alla maratona al nuoto), Alvise De Vidi ha conquistato una medaglia di bronzo nei 400 metri T51.
La prima medaglia d′oro di Rio 2016 l′ha regalata all′Italia il campione di nuoto Federico Morlacchi nei 200 metri misti di categoria S9, oltre ai 3 argenti nei 400 stile libero S9, nei 100 rana S8 e nei 100 farfalla S9. L′altro oro è quello conquistato dal 22enne genovese Francesco Bocciardo nei 400 stile libero S6. Sempre nel nuoto l′atleta tetraplegico Francesco Bettella è arrivato in seconda posizione per ben due volte (100 dorso S1 e 50 dorso S1), mentre Giulia Ghiretti ha guadagnato un argento nei 100 rana SB4 ed anche Arjola Trimi, detentrice del record del mondo sui 100 e 200 stile libero, è salita sul secondo gradino del podio nei 50 metri. Già bronzo a Londra 2012, Cecilia Camellini ha conquistato il suo argento nei 400 stile libero S11. Anche il trentottenne Efrem Morelli ha ottenuto un terzo posto, la sua prima medaglia di bronzo nei 50 rana SB3. Vincenzo Boni, invece, ha vinto il bronzo nella gara dei 50 metri dorso S3.
Una delle medaglie d′oro più attese è stata quella della campionessa Assunta
Legnante, vincitrice nel getto del peso nonostante i problemi di salute e la delusione per il 4° posto nel lancio del disco, dove invece ha trionfato l′italo cubano Oney Tapia (argento nella categoria F11 "ciechi totali") con un lancio a 40,89 metri.
Nella scherma hanno vinto la finale del fioretto a squadre Loredana Trigilia, Andrea Mogos e Beatrice Vio (nella foto sottostante). La schermitrice diciannovenne "Bebe" Vio - portabandiera nella cerimonia di chiusura della Paralimpiade - si è aggiudicata anche una splendida medaglia d′oro nella gara di fioretto individuale.

Tiro con l′arco, triathlon e tennistavolo sono le discipline che fanno conquistare altre medaglie all′Italia: Elisabetta Mijno (nella foto intermedia) e Roberto Airoldi hanno vinto il bronzo nella gara a squadre miste di arco ricurvo; Alberto Luigi Simonelli, classe 1967, si è aggiudicato per la seconda volta - la prima fu a Pechino - l′argento nell′arco compound individuale, mentre Giada Rossi e Mohamed Amine Kalem nei rispettivi tornei di tennistavolo; nel paratriathlon, infine, Michele Ferrarin e Giovanni Achenza hanno conquistato rispettivamente un argento e un bronzo nelle loro categorie.
Accanto alle tante prestazioni sportive cui abbiamo assistito (che abbiano fruttato medaglie o meno), accanto alla meravigliosa tenacia degli atleti paralimpici - paragonabili ai loro colleghi olimpici -, accanto al potente messaggio di vitalità che riescono a trasmettere, la bellezza dei Giochi Paralimpici di Rio 2016 è stata anche un′altra: nel modo di comunicare l′evento ha prevalso la dimensione sportiva, quella fatta di allenamenti, tecnica, prestazioni, contribuendo a riprodurre nell′immaginario collettivo il profilo di campioni: più atleti impegnati a mostrare le loro capacità e meno disabili.
Fonti
Redattore sociale, Superabile, Redattore sociale, Redattore sociale

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