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Servizio civile – Laurea honoris causa a Pietro Pinna


L’Università di Pisa ha iniziato l’iter per il conferimento della laurea ad honorem in Scienze della pace a Pietro Pinna, uno dei primi obiettori di coscienza in Italia, che nel 1948 rifiutò di indossare la divisa per il servizio di leva obbligatorio e per questo scontò inizialmente una pena di otto mesi. Al termine della prima condanna venne chiamato nuovamente a rispondere al servizio di leva ma confermò il suo rifiuto e scontò una pena di dieci mesi. Queste condanne però non sostituivano il servizio di leva e il circolo vizioso dell’obbligo di leva e il conseguente rifiuto venne interrotto solo quando gli venne riscontratata un inesistente “nevrosi cardiaca” e per questo venne congedato. Pietro Pinna non fu il primo obiettore di coscienza per motivi non religiosi, infatti molti testimoni di Geova avevano già rifiutato l’obbligo a causa della loro confessione religiosa. Egli infatti credeva fermamente negli ideali non violenti del filosofo Aldo Capitini, segretario della Scuola Normale di Pisa, e credeva che la patria potesse essere difesa anche senza armi. La presa di posizione di Pinna fu fondamentale per smuovere le coscienze e iniziare un dibattito per chiedere l’istituzione di un servizio civile da svolgere al posto del servizio militare. Molti altri ragazzi seguirono l’esempio di Pinna fino a quando si arrivò al riconoscimento dell’obiezione di coscienza nel 1972 inizialmente come un beneficio e soltanto nel 1990 come un diritto. Pietro Pinna per tutta la sua vita si è occupato di non-violenza, insieme a Capitini ha organizzato la marcia per la pace tra Perugia e Assisi nel 1961 e ancora oggi, sebbene l’età, si preoccupa di far conoscere gli ideali di pace.
M.R.

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