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Mettiamoci in gioco - STOP agli spot sul gioco d′azzardo


«Il divieto assoluto di pubblicità del gioco d’azzardo e l’uso della tessera sanitaria per giocare sono due provvedimenti che permetterebbero davvero di incidere sulle principali criticità del fenomeno». Così, mercoledì 25 maggio a Roma, don Armando Zappolini, portavoce di "Mettiamoci in gioco", la Campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo, ha esposto il fulcro delle azioni da mettere in campo contro il dilagare di una pratica ben poco ludica e che sfocia spesso nel GAP, il Gioco d′azzardo patologico.

Durante la conferenza stampa, cui hanno partecipato anche il deputato Pd Lorenzo Basso e il senatore M5S Giovanni Endrizzi, sono state presentate due proposte per mettere un freno, oltre alla dipendenza da gioco, anche al riciclaggio che si registra nel settore.

In primo luogo, la Campagna - nata nel 2012 per sensibilizzare l′opinione pubblica e le istituzioni sul gioco d′azzardo e sulle sue ripercussioni sociali, sanitarie ed economiche - ritiene che i limiti alla pubblicità del gioco d’azzardo, recentemente approvati in Parlamento, rappresentino solo un primo passo e chiede che, per la sua pericolosità sociale, la pubblicità di questi giochi sia vietata in modo assoluto. Per questo, sul sito della Campagna saranno attivi due timer relativi ai disegni di legge che prevedono tale divieto, disegni presentati rispettivamente il 15 luglio 2015 alla Camera dei deputati da Basso e il 27 luglio 2015 al Senato da Endrizzi. I timer scandiranno i giorni che passano senza veder approvati questi disegni di legge.

In secondo luogo, la Campagna propone l′utilizzo della tessera sanitaria come condizione necessaria per accedere al gioco. Ciò avrebbe diversi e rilevanti vantaggi: innanzitutto, ridurrebbe fortemente l’accesso dei minorenni al gioco d’azzardo; poi, permetterebbe di tracciare i flussi finanziari, dando un colpo durissimo al fenomeno del riciclaggio; infine, consentirebbe di escludere dal gioco le persone dipendenti che dichiarano una tale volontà oppure ne sono obbligati dall’autorità giudiziaria.

«Certamente - ha continuato don Armando Zappolini -, sarebbe necessario che Parlamento e Governo si impegnassero realmente e urgentemente per approvare una legge quadro di regolamentazione del settore. Nell’attesa, durata già troppo, si potrebbe cominciare con queste due innovazioni, che – lo sottolineiamo – non comportano alcun onere per le casse dello Stato».

Alla campagna "Mettiamoci in gioco" aderisce, accanto alle diverse associazioni e organismi, l′associazione ALI per Giocare.

Fonte: Comunicato

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