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Servizio civile Regionale per circa mille ragazzi l′anno, finanziato con un apposito fondo da 6 milioni di euro e che andrebbe ad affiancarsi al Nazionale. Si sostanzia in questo assunto l′innovativo progetto di legge 161/2014 presentato in Regione Lazio la scorsa settimana dal consigliere di Per il Lazio, Cristiana Avenali, insieme all’assessore regionale alle Politiche sociali, Rita Visini, il presidente della commissione Cultura e Politiche giovanili, Eugenio Patanè (Pd), e i consiglieri Cristian Carrara (Lista civica Zingaretti), Teresa Petrangolini (Per il Lazio) e Simone Lupi (Pd).

In linea con la volontà di Renzi di attuare un welfare partecipativo, la Pisana, riaffermando le fondamentali funzioni direzionali e di monitoraggio che le sono proprie, manifesta l′intenzione di devolvere una parte consistente di risorse tra regionali, nazionali, comunitarie e donazioni, al connubio formazione-pratica di giovani italiani e stranieri tra i 18 e i 28 anni. Nove o dodici mesi da spendere in Italia o all′estero nei campi più disparati: dalla tutela dei diritti sociali ai servizi alla persona, dalla promozione culturale alla salvaguardia dell′ambiente fino a protezione civile e legalità. Un massimo di trenta ore scaglionabili nell′arco di tre o sei giorni a settimana. Non solo. Nella proposta rientra anche l′istituzione di un albo comprendente specificatamente gli enti e le organizzazioni di servizio civile regionale, i cui operatori e responsabili saranno destinatari anch′essi di formazione.

«Questo è un momento molto bello e importante, perché presentiamo una legge che manca nella nostra regione. Il Servizio civile nazionale venne istituito nel 2001, da allora molte Regioni hanno legiferato ma non ancora il Lazio, e quindi diamo un segnale molto importante di credere e voler investire in questi temi. Per ora - ha aggiunto la Avenali - il fondo prevede 6 milioni di euro all′anno e quindi circa mille ragazzi, come la Toscana. Sarebbe un ottimo inizio, ma bisogna pensare che la Campania investe 30 milioni ogni anno per 5mila ragazzi».

Sfidando il crescente trend della disoccupazione giovanile, tale proposta di legge va ad aggiungersi, nell′ambito delle iniziative regionali volte a connettere proficuamente istruzione e mondo del lavoro, al recente programma europeo "Garanzia Giovani", cui il Lazio ha aderito per rispondere al fabbisogno formativo e occupazionale delle cosiddette categorie "deboli", ovvero i giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non studiano.

Documenti
Proposta Legge Regionale 161/2014 [.pdf]

Fonte: Cinque Quotidiano.it