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Servizio civile - I volontari fra cittadinanza attiva e occupabilità


«L′investimento che il Governo sta facendo sul Servizio Civile non è un vuoto a perdere: da un lato è un investimento sul capitale umano, mentre dall′altro è un investimento sul capitale sociale del Paese, perché si sviluppino le reti sociali, cresca la capacità di generare solidarietà e di prendersi cura anche dell′altro». Così, con questa dichiarazione, il sottosegretario Luigi Bobba, nel corso dell′incontro di presentazione dell′indagine "Il Servizio civile nazionale fra cittadinanza attiva e occupabilità", non solo ha sottolineato l′impegno del Governo nel voler continuare ad offrire questa opportunità ai giovani, ma ha fornito anche la motivazione alla base dello studio presentato qualche settimana fa presso la sede romana del Ministero del Lavoro.

L′indagine, curata da Isfol (Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori), mira a riprodurre una fotografia nitida e puntuale dei giovani che hanno effettuato Servizio Civile nell′ambito del Bando 2015, attraverso la raccolta di informazioni quali-quantitative su un campione di 1000 volontari rappresentativi dei quasi 28000.
 
Si tratta della prima fase di una ricerca sperimentale messa a punto dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile che coinvolgerà, nei prossimi step, i volontari che hanno svolto il Servizio in diversi ambiti (Bando 2013, Bando SCN Estero 2015, Programma Garanzia Giovani e Bando SCN Expo 2015) e gli Enti accreditati - 2/3 Enti non profit, 1/3 Enti pubblici - dedicando un focus specifico all′analisi dei progetti attuati: in vista della riforma del Servizio Civile e della programmazione triennale sarà importante individuare modalità e strategie, conoscere la struttura dei progetti che hanno funzionato meglio, costruire una collaborazione virtuosa con essi per capire in che direzione andare.

Volontari SCN 2015: identità, origine e formazione
Secondo le prime evidenze rilevate dall′analisi che studia le dimensioni dell′attivismo e dell′occupabilità, 2 su 3 sono giovani volontarie (65,3%), mentre il 48,1% dei giovani ha un′età compresa tra i 22 e i 25 anni. Provengono soprattutto dal Sud (30,1%) e dal Nord (27,4%); tuttavia, in proporzione alla popolazione, è abbastanza considerevole anche la percentuale residente nelle Isole (19,6%). Per lo più vivono nella famiglia d′origine (anche nella fascia 26-29 anni il 73,9%), hanno un background familiare medio-alto e sono molto disponibili a spostarsi soprattutto per cogliere opportunità lavorative (86%), ma anche solo per un viaggio di piacere.
Per quanto riguarda l′istruzione, i volontari in Servizio Civile risultano più formati rispetto ai loro coetanei: il 60,2% ha un diploma secondario superiore e il 28,7 ha conseguito una laurea. Molti ritengono di non aver completato ancora la loro formazione, essendo inseriti in un percorso universitario (3 su 10), mentre il 94,6% conosce almeno una lingua straniera a livello base (solo il 19,6% la parla ad un livello avanzato).

Volontari SCN 2015: lavoro, social network, motivazioni
Un giovane su quattro ha avuto un′esperienza lavorativa continuativa con contratto regolare: per la maggior parte sono uomini nella fascia d′età 25-29 anni e risiedono al Nord, ma anche le donne non sono da meno. Generalmente i giovani con background familiari medio alti hanno lavorato più volte in passato. Il 30,5% dei volontari, invece, non ha avuto alcuna esperienza di questo tipo.
Oltre il 54% dei giovani riesce a conciliare l′impegno del Servizio Civile con altre attività formative e/o lavorative, anche solo per poche ore la settimana.
A proposito delle motivazioni che conducono al Servizio Civile, il 44,2% dei giovani lo sceglie come strumento di arricchimento del proprio bagaglio culturale e per avvicinarsi al mondo del lavoro: in generale sono prevalentemente le ragazze del Nord a considerare l′impegno del Servizio quale tassello fondamentale della propria formazione, mentre nelle regioni del Sud, dove prevale una popolazione con istruzione e background familiari più bassi, le motivazioni presentano uno spiccato carattere sociale. Il 32,8%, infatti, è guidato nella scelta da spinte solidaristiche nei confronti del prossimo o della propria comunità: dall′ingiustizia sociale alla discriminazione, dal bisogno fisico alla povertà.
Per quanto riguarda l′utilizzo dei social networks, non si rilevano particolari differenze rispetto alla restante popolazione giovanile; oltre che per tenersi in contatto con le reti amicali, da un confronto con un′altra indagine Censis del 2015, si evince che tali strumenti vengono molto utilizzati anche per informarsi: il 58,9% dei volontari, infatti, segue quotidianamente l′attualità.

Volontari SCN 2015: cittadinanza attiva e visione del futuro

Per quanto la dimensione della cittadinanza attiva sia un elemento difficile da valutare, l′Isfol ha provato ad indagarla chiedendo ai giovani in Servizio se dedicano il proprio impegno anche ad altre attività: il 65% dei volontari aderisce ad un′associazione, soprattutto sportive (26%), culturali (19%), dei diritti umani (17%) e religiose (14%). Inoltre, è stato chiesto quali comportamenti contribuiscono a descrivere la partecipazione attiva di un cittadino nella società: negli ultimi 12 mesi, per esempio, i giovani del Servizio Civile hanno firmato una petizione, agito in favore di un′idea o partecipato ad una manifestazione pubblica. Infine, il 59,4% è impegnato anche nel volontariato; di contro 1 giovane su 4 non ha mai sentito parlare di "active citizenship". In generale chi fa Servizio Civile possiede un solido bagaglio di competenze di cittadinanza attiva. Un altro elemento considerato nella valutazione riguarda i valori democratici e l′importanza del voto per i giovani cittadini del Servizio Civile: nel 2013 l′86,1% dei giovani ha preso parte al voto contro una media del 75,2%, mentre tra le priorità del Governo italiano il lavoro (32,4%) - soprattutto per chi ha scelto il Servizio Civile mosso da una sensiblità nei confronti dell′altro - è avvertito massicciamente, seguito da sanità (19,1%), scuola (16%), immigrazione (10,3%), giustizia (7,6%) e ambiente (7,1%).
Infine, per quanto riguarda il futuro, si riscontra nei giovani un′evidente difficoltà ad esprimere intenzioni di progettualità, probabilmente anche a causa del timore di non riuscire a trovare il lavoro per il quale ci si è formati o di rimanere precari per tanto tempo: 1/3 degli intervistati, infatti, non sa cosa farà nella vità.

Volontari SCN 2015: i numeri
Per quanto riguarda la partecipazione ai progetti di Servizio Civile, dal 2001 al 2013 sono stati avviati quasi 300000 giovani; nel 2015 si sono contati oltre 35000 volontari (raddoppiati rispetto ai 15000 del 2014); mentre nel 2016 - a fronte di un stanziamento totale di 212 milioni di euro da parte del Governo per i diversi progetti - si prevede l′impiego di 41.700 giovani.

Quello del Governo ambisce ad essere un investimento coerente con il dettato della riforma che il Servizio Civile sia universale, ampliando sempre più il bacino di volontari: se è vero che 1 giovane su 2 viene soddisfatto nella domanda, infatti, preme particolarmente il coinvolgimento dei giovani NEET che sono meno informati rispetto ai loro coetanei, ma dovrebbero essere destinatari di un′attenzione maggiore. Anche in quest′ottica vanno guardate le importanti collaborazioni che si stanno mettendo a punto: «Il lavoro fatto negli ultimi due anni dagli enti, ma anche dal Dipartimento del Servizio Civile e del Ministero del lavoro - ha detto Bobba nel corso dell′incontro di presentazione - ha visto  altresì concretizzare 7 accordi di programma e protocolli di intesatra i quali quello con il Ministero dell′Interno, Ministero dell′Ambiente e Ministero dei Beni Culturali e ANAC. L′ultimo in ordine cronologico è quello stipulato con il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali che consente l′impiego di 1000 giovani in progetti di agricoltura sociale».
A fronte di una sempre maggiore personalizzazione dell′esperienza, dagli organi di Governo auspicano che gli enti trasformino il Servizio Civile, opportunità dalla doppia valenza di crescita lavorativa e di impegno attivo, in un′occasione di investimento sulla persona; sarebbe inoltre interessante certificare le competenze acquisite in modo da renderle riconoscibili e spendibili in ambito lavorativo.

Dal 2017 i ragazzi presteranno il volto al nuovo spot istituzionale
del Servizio civile, grazie al bando pubblicato dal Dipartimento del Servizio civile appena concluso: un modo per sfruttare i nuovi strumenti a disposizione e creare un′identità comune dei giovani impegnati nel Servizio.

Documenti
Indagine Isfol [.pdf]

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